Mi piacerebbe riuscire a scrivere del cambio casa, di come sta cambiando forma e di tutta la strada che c’è ancora da fare.
Mi piacerebbe riuscire a descrivere come mi sento quando il sole delle 15.30 di inizio novembre arriva a toccare certi alberi.
Vorrei potermi fermare ogni volta che sono in macchina e percorro una certo tratto di strada con degli alberi così carichi di giallo, da sembrare finti.
Ho sognato per anni di leggere o fare a maglia davanti al caminetto a fine giornata e ora lo sto facendo davvero. Anche se tanti lavori devono ancora essere fatti, anche se passano ancora troppi spifferi da alcune finestre, anche se quasi tutti i quadri devono ancora essere appesi, inizio a sentire quel comfort da casa.
E non è perchè sono cresciuta nell’appartamento di fianco o se ho chiamato casa queste mura prima, questa non è mai stata CASA per me, non ho mai provato quella sensazione di tana e calore quando varcavo la soglia. Potrei dare la colpa al marmo scuro o alle tende che coprivano questa vista, ma credo sia perchè non avevo mai infuso la mia anima qui, i miei libri ( che sono parte integrante di me) non hanno mai avuto posto sugli scaffali.
Di strada verso la tana in cui sentirmi a CASA al 100% ce n’è ancora molta, ma almeno inizio a vedere il cambiamento.